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giovedì 9 aprile 2015

Le donne vedono la politica come una dimensione estranea ai propri interessi?

Pensavo a quando il mio interesse per le pari opportunità è iniziato: circa 30 anni fa lessi su l'Espresso un articolo della spiegazione della celebrazione di questa ricorrenza.
Ho festeggiato l'8 marzo in vari modi, anche con altre amiche
e non me ne pento, tant'è che lo dichiaro.

Perchè quella celebrazione è stata una delle parti di un puzzle molto più grande, che mi ha portato poi a vedere quella "festa" in altro modo.
Vivendo il periodo del Consiglio per le Pari Opportunità (2004-2012) me ne sono occupata da un punto di vista istituzionale (Presidente dal 2006 al 2009), ma una volta terminata quell'esperienza, la passione è rimasta e si è trasformata nella fondazione di PariEdipiù.


Per me l'8 marzo non è una "festa" ma un impegno che ho preso per la mia vita di donna e per le mie figlie, Credo che ognuno sia libero, poi, di celebrarla come meglio crede e come sia opportuno e giusto per il cammino che sta facendo.

L'8 marzo infatti sono intervenuta in qualità di relatrice ad un Convegno dal titolo "Di Rete in Rete", in qualità di Presidente dell'Associazione PariEdipiù.
Non parlavo in pubblico da molto tempo, oramai, ed è stata, come al solito, un'esperienza importante e formativa.
Ho presentato - brevemente - PariEdipiù, soprattutto ho sottolineato alcuni concetti per noi importanti, partendo da una ricerca che l'Istat ha elaborato nel 2013 in merito a "politica e istituzioni", la frase che mi ha fatto riflettere e che ho comunicato alla platea è “Le donne vedono la politica come una dimensione estranea ai propri interessi” abbiamo evidenziato la necessità di "dire la nostra", ossia di chiedere alla politica ciò di cui abbiamo bisogno, non per rivendicazione - sia chiaro - ma per contribuire con la nostra presenza al cambiamento necessario di questa società.
Un primo cambiamento urgente riguarda le donne che vengono giornalmente uccise (e sono la punta dell'iceberg) da ex compagni, dobbiamo fare in modo che non accada.
Mi riferisco agli stereotipi che vengono manifestati fin dalla più tenera età sia da bambini che da bambine, e la necessità di intervenire con percorsi di formazione ed educazione al rispetto fin dalle scuole elementari.
Dobbiamo avvicinare le donne alla politica, perchè quella frase dell'Istat è indicativa e deve fungere da stimolo per chi si occupa di politica, partiti politici e non.
In questo senso l'Associazione PariEdipiù vuole essere anche un "ponte" che dialoga con la politica tutta e che avvicini le donne alla politica.
L'Associazione è nata da pochi mesi, è, come si dice "neo-nata", e presto faremo una riunione sul territorio per raccogliere adesioni di persone che intendono collaborare con noi.

Tutti gli interventi del convegno sono stati interessanti nella loro specificità, e i messaggi che ci portiamo a casa sono i più diversi, dal "prendiamoci il nostro spazio e non scappiamo" alla "necessità di conoscenza e trasmissione dei saperi in materia di leggi che riguardano la differenza di genere", al "concetto di buona nascita", dove madre e figlio/a possono nascere in modo rispettoso e indisturbato, al "concetto di condivisione degli uomini" e "possibilità di recupero degli uomini maltrattanti" dove il primo passo è riconoscere che agiscono un comportamento violento" all'impegno "per prevenire fenomeni di violenza di genere", al "concetto di solidarietà e vicinanza della banca del tempo".

La sfida ora è di mantenere viva la rete, continuare nel percorso e farlo crescere costantemente.

Anna Maria Ricci Giontella
Presidente PariEdipiù


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