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domenica 1 novembre 2015

Bidya Devi Bhandari: eletta con il 60% dei voti il Nepal ha la sua prima Presidente, Donna

Il 28 ottobre 2015 Bidya Devi Bhandari è stata eletta Presidente con il 60% dei voti: 327 lei, 
214 quelli del candidato del partito del congresso Nepalese Kul Bahadur Gurung.
Succede in Nepal, è la seconda persona eletta Presidente da quando il paese è diventato una repubblica parlamentare, prima era una monarchia.
Leggo avidamente le informazioni che la riguardano in questo articolo apparso su "blitzquotidiano.it", e in questo articolo apparso su "Ilpost.it" e quattro informazioni mi saltano all'occhio: 

1) che ha condiviso la militanza per molti anni accanto a suo marito (fino alla sua morte avvenuta nel 1993)

2) che proprio lei ha avuto un ruolo fondamentale nella stesura della Carta Costituzionale, durata ben sette anni, e in particolare nella stesura dell'articolo che prevedeva l'inserimento di "quote rosa" in parlamento, nonchè il fatto che il Presidente o il Vicepresidente doveva essere una donna.

3) che in Nepal il ruolo di Presidente è di carattere cerimoniale, nel senso che è il Primo Ministro Khadga Prasad Oli, il capo politico del paese.

4) che il Primo Ministro si batte da tempo per i diritti delle donne nel paese

Mi domando: se lei non fosse stata la moglie di un leader comunista e avesse militato con lui, e se lei non avesse fatto parte del gruppo di lavoro impegnato nella carta costituzionale, prevedendo le quote rosa lei sarebbe Presidente? Se il Primo Ministro non fosse un politico impegnato per i diritti delle donne del Nepal l'avrebbero eletta e avrebbe vinto?

Sono convinta che il cambiamento passi attraverso l'unione di intenti, di chi ricopre ruoli istituzionali e politici, cambiare si può, insieme, per il bene di tutti.

Le quote rosa possono anche insultare, ma è indubbio, e lo dimostra questa esperienza dunque la realtà, che servono - eccome - per il cambiamento che tutti stiamo aspettando, di certo non in modo passivo, ma attivo, in prima persona, come dice bene Robert Kennedy: "il futuro non appartiene a coloro che si accontentano dell'oggi, che sono apatici verso i problemi comuni e verso il prossimo, timidi e paurosi di fronte alle nuove idee e ai progetti audaci. Appartiene piuttosto a coloro che sanno mescolare passioni, ragione e coraggio impegnandosi personalmente negli ideali e nelle grandi iniziative"

Anna Maria Ricci Giontella
Associazione Pariedipiù